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Le Corti di Garlate

Curt del Vignascia

Tratto da: "Garlate, conoscere e inventare insieme un paese" di P. De Gradi.

Il nome di questa Corte si trova già nelle mappe settecentesche. La parte più antica - nucleo originario - è situata sul fondo. Guardando con attenzione si nota nei muri e nella pavimentazione della parte vecchia del cortile un probabile collegamento alla "Curt del Còm in Sòmm". Esisteva, e se ne intravedono le tracce, un forno da pane.

Vicino al forno, un grosso masso di forma sferica con un incavatura al centro chiamata la “pila”, serviva per macinare cereali.

Si dice che più di un incendio abbia motivato varie ristrutturazioni della Corte e del fabbricato.

Nel secolo scorso, venne costruita la parte prospiciente la piazza Vittorio Veneto ad uso legnaia "la legnéra del Gnécch"; il portico d’ingresso era situato verso l’attuale "Asilo".
Abitata da un contadino, questi vi organizzò  la vita con la sua famiglia. Il cortile era utilizzato per depositarvi carri e attrezzi.

Nel 1914 venne costruita la Corte che vediamo ancora oggi. Venne occupata da artigiani: sarto, barbiere, stagnino, contadino, macellaio. Il sabato, il sarto esponeva i vestiti lavorati in settimana ad asciugare dopo la stiratura, e lo stagnino esponeva le padelle di rame stagnato: il tutto pronto per la consegna.

La "Curt del Vignascia" era molto conosciuta nei dintorni anche perché -fra il 1920 e il 1930- ci funzionava il mattatoio. Non è detto che il nome "Vignascia" derivi da "vigna". Nel caso specifico si pensa  abbia origine dal nome della zona di provenienza del primo contadino che si era stabilito nel cortile dopo la separazione della “Curt del Com in Sòmm”. Era d’uso che le Corti prendessero nome anche dal luogo d’origine degli abitanti.

Vignazza è tuttora località di Galbiate, al confine Nord-Ovest con Garlate.


 

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